Territorio
Scopri la storia dei Serrai di Sottoguda
Benvenuti ai Serrai di Sottoguda, parte della Riserva Naturale della Marmolada, nel Comune di Rocca Pietore in Provincia di Belluno fra le frazioni di Sottoguda e Malga Ciapela.
I Serrai di Sottoguda sono una gola naturale, lunga poco più di 2 km e larga dai 5 ai 20 metri, scavata nella roccia calcarea dall’erosione dei ghiacciai e dalle acque del torrente Pettorina.
Questo stretto passaggio è incastonato tra pareti di roccia che raggiungono altezze vertiginose creando un ambiente selvaggio e al contempo armonioso che fino alla prima metà degli anni ‘60 rappresentava l’unica via di comunicazione fra Sottoguda e Malga Ciapela. La strada asfaltata presente fino al 2018 ripercorreva la pista sterrata visibile nelle cartoline dei primi anni del 1900 che, a sua volta, ricalcava la carrareccia che fu costruita agli inizi del XIX secolo sulle vestigia del tratturo che collegava Sottoguda al passo di Fedaja. Nell’800 arrivarono i primi studiosi delle Dolomiti e subito dopo anche i viaggiatori inglesi e tedeschi in cerca di scenari sconosciuti ed esotici. I Serrai furono fra i luoghi che più colpirono la sensibilità romantica e la strada che li attraversava divenne un percorso rinomato nell’immaginario collettivo dell’alta borghesia mitteleuropea, mescolando sublime e pittoresco.
Per decenni questi luoghi hanno accolto numerosi visitatori, sia nella stagione estiva che invernale, regalando scorci unici a chi li attraversava passeggiando e a chi si arrampicava sulle ripide pareti risalendo le incantevoli cascate ghiacciate.
Nel 2018, alla fine di ottobre, la tempesta Vaia ha colpito il Nord Italia e le Dolomiti, lasciando dietro di sé un territorio devastato. Anche i Serrai di Sottoguda sono stati danneggiati, e l’accesso, da allora, è stato interdetto, prima per ragioni di oggettiva inaccessibilità, poi per consentire la realizzazione di un difficile lavoro di ripristino.
Dopo cinque anni e mezzo da quei tragici giorni, i Serrai sono pronti ad accogliere nuovamente i visitatori.
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La devastazione di Vaia
A fine ottobre 2018, la Regione del Veneto fu duramente colpita dalla tempesta Vaia: un evento meteorologico eccezionale che coinvolse le alpi orientali dalla Valtellina alla Carnia, infliggendo gravi danni soprattutto alle zone montane ma arrivando a colpire anche quelle costiere. Venti fortissimi, fin oltre i 200 km/h, uniti a ingenti accumuli di pioggia concentrati in tre giorni (fino a 758 mm, registrati nella stazione di Soffranco in provincia di Belluno, il dato più alto dal 1992, anno di attivazione della rete di monitoraggio ARPAV), provocarono schianti di estese superfici forestali, piene, frane e smottamenti, oltre a ingenti danni a manufatti e infrastrutture.
Le vallate agordine sono state una delle aree più danneggiate e il sito dei Serrai di Sottoguda, una delle perle turistiche del Veneto, ne è uscito completamente devastato. L’alluvione ha completamente cancellato i percorsi turistici interni alla gola, compromettendo irrimediabilmente la stradina e distruggendo gran parte dei 14 ponti e dei sottoservizi presenti. La forza dell’acqua ha ridefinito il greto del torrente che ha travolto la strada, i ponti e le condotte, riprendendosi tutto lo spazio sul fondo della forra. A causa dei gravi danni e della totale inagibilità dell’area, la gola dei Serrai di Sottoguda è stata chiusa al pubblico con Ordinanza Comunale n.58 del 07.12.2018.
Nel quadro dello stato di emergenza decretato dal Consiglio dei Ministri all’indomani dell’evento, il 8.11.2018, con Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 15.11.2018, è stato nominato il Commissario Delegato per l’emergenza, dott. Luca Zaia (poi sostituito con O.C.D.P.C. 769/2021 e O.C.D.P.C. 836/2022), il quale, a sua volta, ha nominato come Soggetto Attuatore l’Ing. Gianvittore Vaccari, in qualità di Amministratore Unico della società in house Veneto Acque S.p.A.
Da quel momento, la messa in sicurezza, la riqualificazione e la riapertura di questo splendido sito naturale sono stati al centro degli sforzi della Regione del Veneto e di Veneto Acque, che hanno lavorato incessantemente per ripristinare e migliorare l’accessibilità e la fruibilità di questo luogo.
L’intervento di ripristino
Le fasi dell’intervento
PRIMA FASE
Durante la prima fase sono stati valutati i danni provocati dalla tempesta e si è cercato di ripristinare parzialmente la fruibilità dei Serrai al fine di programmare ed effettuare i primi interventi emergenziali.
SECONDA FASE
Durante la seconda sono stati programmati e realizzati gli interventi più significativi per garantire la sicurezza degli abitanti del luogo e restituire integralmente il sito alla popolazione e ai visitatori. La fine della seconda fase è prevista nel 2025 ma, grazie all’iniziativa Cantiere Aperto, sarà possibile visitare il luogo già durante l’estate 2024.
Il dimensionamento degli interventi è avvenuto prendendo come riferimento la piena bicentenaria: l’evento di piena che ha probabilità di verificarsi ogni 200 anni.
Si tratta di un concetto di derivazione statistica, ma che può essere messo a fuoco pensando alla tempesta Vaia, che rimane ancora ben impressa nella memoria di molti e della quale si possono trovare facilmente immagini e documentazione varia, ma che non ha eguali a memoria d’uomo, nel nord-est italiano.
In occasione di un evento del genere, il torrente Pettorina può raggiungere i 6 metri di altezza dal fondo della forra, per questo motivo tutte le opere sono state realizzate in modo da poter resistere a un simile avvenimento ed è stato deciso di sviluppare il nuovo percorso pedonale a una quota sopraelevata rispetto al precedente.
La necessità di un adeguato dimensionamento è stata palese dopo la distruzione causata dalla tempesta Vaia ma è ancora più importante in un’epoca di cambiamento climatico durante la quale gli eventi meteorologici estremi si verificano con sempre maggior frequenza. Nei territori che presentano particolari criticità e/o fragilità ambientali l’evento sino ad oggi considerato bicentenario può infatti ricorrere con una frequenza diversa da quella statistica e bisogna prendere in considerazione anche questa eventualità.
Questo progetto è un esempio di intervento ispirato a massimizzare la resilienza ecologica, ovvero la capacità del “sistema Serrai” di adattarsi a cambiamenti climatici ed più frequenti fenomeni estremi, senza compromettere le funzionalità.
L’intervento di ripristino dei Serrai ha avuto molteplici scopi:
- garantire la sicurezza geologica e idrogeologica del sito dei Serrai di Sottoguda per evitare frane o distaccamenti della parete rocciosa attraverso il consolidamento delle porzioni più compromesse dei versanti della forra e la protezione dei punti più sensibili della forra.
- ripristinare la sicurezza idraulica per ridurre i rischi per la popolazione in occasione di eventi alluvionali attraverso un’adeguata regimazione del torrente Pettorina.
- ripristinare la piena accessibilità e sicurezza del percorso per riaprire i Serrai alla popolazione.
- recuperare i fabbricati (biglietteria e manufatto di grigliatura dei reflui fognari in località Malga Ciapela) e i servizi preesistenti (acquedotto, fognatura, illuminazione pubblica, piste, ecc.)
- permettere a eventuali mezzi di soccorso di accedere più facilmente ai Serrai in caso di eventi emergenziali.